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Email VS Chatbot Marketing nel 2019. Cosa funziona oggi?
Stefano Ferrando
Email VS Chatbot Marketing nel 2019. Cosa funziona oggi?
Stefano Ferrando

Nel digital marketing le strategie e le tendenze mutano con il tempo: il panorama è fluido, sensibile all’innovazione e all’introduzione di nuovi tool. Un’unica idea è rimasta fissa e immutabile nel suo concetto, da vent’anni a questa parte: l’email.

Declinata in newsletter o in messaggi DEM, l’email ha dominato il panorama del marketing diretto B2C. Tuttavia, anche i colossi più resistenti possono essere messi in ginocchio: l’avvento dei Chatbot, consolidato negli ultimi anni, ha inferto il colpo più duro all’email marketing.

Il termine ispira evidentemente l’idea di “chat” e “robot” ma, nel concreto,…

 

Cosa è un Chatbot?

Con la preponderanza delle app di messaggistica istantanea (FB Messenger, WhatsApp, Telegram e via dicendo), si è venuto a creare un terreno di marketing molto fertile: un ecosistema basato sul rapporto diretto con l’utente, che si appoggia ai suoi canali di comunicazione preferiti, risultando meno invasivo e più rilevante delle email.

I Chatbot sono fondamentalmente robot virtuali, che accedono alla rete con le stesse metodologie degli esseri umani e che possono essere programmati per assistere l’utente, raccogliendo dati e intercettando specifiche parole chiave nella chat per rispondere con informazioni pertinenti e adeguate.

Le informazioni raccolte dai bot possono essere registrate in un database e utilizzate per calibrare successive conversazioni, personalizzare i messaggi e programmare l’invio automatizzato di reminder, follow-up, offerte e quant’altro.

Insomma, una vera e propria evoluzione del concetto di email, un metodo più interattivo e meno invasivo di entrare in contatto diretto con l’utenza digital del nostro brand.

 

Una piccola rivoluzione

Perché si parla così tanto di Chatbot?

Fondamentalmente, perché le statistiche evidenziano uno squilibrio netto a favore dei Chatbot. Basti sapere che il CTR (click-through rate) medio delle campagne email si attesta intorno al 4%, mentre i Chatbot rilevano percentuali che oscillano tra il 15 e il 60%.

Con gli smartphone, che ormai sono parte integrante delle nostre vite, e maggior parte della comunicazione che si è spostata dalla messaggistica tradizionale (SMS e Email) alle piattaforme di instant messaging e ai social network, non è una sorpresa rilevare dati così promettente.

Tanto che si parla di una “piccola” rivoluzione, in atto ormai da un paio d’anni e con una tendenza che non accenna ad invertirsi: secondo gli analisti, nel 2020 l’80% dei brand avrà adottato un Chatbot a supporto della customer care.

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Quindi l’email marketing è morto?

L’email marketing è messo indubbiamente a dura prova dall’evoluzione dei Chatbot, che diventano sempre più raffinati, tuttavia non è morto e, probabilmente, non morirà nel prossimo futuro.

Il concetto di email è ancora radicato nella nostra idea di interazione sul web e, in particolar modo dopo gli aggiornamenti sul GDPR del 2018, l’email marketing si rivolge comunque a utenti iscritti e confermati, indice di interesse e di fidelizzazione.

Soprattutto nel caso di operazioni con grandi database, integrate su piattaforme che includono servizi di automazione, l’email marketing è ancora capace di ottimi tassi di conversione.

 

Tiriamo le somme. Cosa scegliere?

In questi casi, al termine dell’articolo, spesso si lascia il lettore con una risposta ambigua. Cerchiamo di evitarlo, anche se non fa bene a nessuno ragionare a “blocchi ermetici”: è fuori discussione che i Chatbot tenderanno a diventare lo strumento principale in campo direct marketing.

Difficile dire se riusciranno a soppiantare l’email in tempi brevi, ma i vantaggi che offrono sono consistenti e innumerevoli (anche grazie ai servizi che permettono di progettare gratuitamente, o quasi, Chatbot integrabili, come ManyChat, Chatfuel o Motion AI).

In definitiva, l’opzione Chatbot è ottima per nuovi investimenti o ampliamento delle possibilità in ambito di automazione e customer care. D’altro canto, l’email marketing funziona ancora egregiamente su determinate realtà imprenditoriali e non sarebbe saggio abbandonare il settore, fintanto che è possibile raccoglierne i frutti.