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5 essential elements to create a Landing Page that converts

Elena Zini

“Landing page”, un termine che si sente spesso nel marketing digitale, ma di cosa si tratta e come può esserti utile?

In questo articolo proponiamo un identikit della Landing Page e presentiamo quattro metodi efficaci per migliorarne le performance. Anche il quinto non è male. Entriamo nell’argomento.

Cosa è una Landing Page?

È uno strumento strategico, una pagina web, che permette di indirizzare l’attenzione del visitatore che arriva dalle tue campagne a pagamento o dalla ricerca organica verso un obiettivo specifico.

Per questo non si tratta di una pagina qualunque e non va confusa, ad esempio, con la classica Home del sito. Qual è la differenza? Prova a immaginare questa scena: se arrivassi in aeroporto sarebbe più comodo andare a cercare il tuo bagaglio tra quelli di innumerevoli voli diversi o trovarlo già pronto ad aspettarti, appena sbarcato?

In questo senso, la Landing Page facilita la vita al visitatore: intercetta un bisogno specifico di chi vi atterra e fornisce una risposta puntuale. Per questo è importante che sia focalizzata su un solo prodotto, servizio, offerta o evento. Bisogna però precisare che lo strumento della Landing Page non è adatto a tutti i tipi di prodotti: difficilmente compreremo casa in questo modo, ma saremo più inclini, ad esempio, a prenotare una prima consulenza immobiliare.

Come progettare una Landing Page?

A livello pratico, esistono diverse opzioni, tra queste sono molto valide Unbounce and Instapage, che hanno un’interfaccia semplice e una selezione davvero vasta. A monte di questo passaggio, però, è indispensabile stabilire gli obiettivi che vogliamo raggiungere, sono questi che definiscono l’identità della nostra Landing Page. I più comuni possono essere:

  • L’acquisizione di lead da poter ricontattare, per creare una relazione di valore con le persone.
  • L’informazione a riguardo di un prodotto/servizio.
  • La vendita di un prodotto/servizio.

Qual è l’obiettivo della tua Landing Page? Quali sono le tue aspettative? Sono misurabili e verificabili?

Una volta stabiliti questi punti si può definire il cuore della pagina, verso cui tutti gli altri elementi, strutturali, grafici e di copy devono convogliare l’attenzione: la Call to Action

La Call to Action deve essere chiara e semplice per facilitare la conversione. Per ottimizzarne l’efficacia, sia dal punto di vista SEO che psicologico, includi nel copy una keyword coerente con la campagna sponsorizzata da cui arriva il visitatore (se è questo il caso). Google apprezzerà la tua dedizione. Tutto questo non esclude dare personalità alla tua Call to Action.

Se l’obiettivo è portare i visitatori a compiere una determinata azione, mettila ben in risalto e non nasconderla vicino al bordo della pagina. E se scegliessi di usare una Landing Page più lunga? Semplice, ricordati di ripetere la tua Call to Action più volte, in modo che sia sempre facile da trovare, e usa sempre la stessa, per non creare confusione.

Un secondo elemento importante per la tua pagina è il Form da compilare per raccogliere i dati dei visitatori. Se ne trovano un po’ di tutti i tipi, ma di solito è meglio essere brevi e concentrare i nostri sforzi per raccogliere le informazioni cruciali, come l’e-mail e il nome. Questo ci permetterà di avviare una conversazione personalizzata attraverso cui, in un secondo momento, chiedere il resto delle informazioni. Un’altra strategia possibile è rendere questo processo implicito nel servizio offerto, come nel caso di Website Grader.

Una considerazione importante: più il valore percepito di ciò che offriamo è alto, più il visitatore è incline ad affidarci i suoi dati. Ma, allo stesso tempo, più dati chiediamo più rinforzi servono.

Quali possono essere questi rinforzi? In primis, puoi fornire una descrizione dei vantaggi che il cliente otterrà dal tuo prodotto/servizio; suscita fiducia, desiderio, urgenza. Inserisci delle informazioni in risposta alle obiezioni e ai dubbi che potrebbero sorgere nei clienti rispetto a ciò che offri. Questa empatia li rassicurerà, avvicinandoli.

Un’altra strategia utile è sfruttare la riprova sociale: testimonial autentici e credibili o loghi di aziende importanti che ti hanno scelto ti renderanno più autorevole e appetibile, convincendo anche gli indecisi.

Dulcis in fundo, da’ qualcosa di valore in cambio del contatto: pdf esclusivi, video, moduli, tools, demo del tuo prodotto. Curare bene questo aspetto è molto importante, se il visitatore ha l’impressione di ricevere qualcosa di speciale, utile, pensato apposta per lui, interagirà più volentieri.

A proposito di contenuti ed elementi visuali: sulla tua Landing Page puoi usare immagini e video, ma in modo oculato. Non devono distrarre o essere solo decorativi, ma guidare il visitatore nella navigazione della pagina verso i veri punti focali, la Call to Action e il Form.

E se volessi usare uno stile coerente con il sito del tuo brand? Perché no, sfrutta al meglio i colori, le grafiche e i font, ma cerca sempre di privilegiare leggibilità e semplicità. Google, come pure i visitatori, premia i tempi veloci di caricamento. Uno strumento gratuito e utile a questo proposito è PageSpeed Insights, che può fornirti preziosi consigli su come snellire la tua Landing Page.

Ultimo ma non meno importante: limita la navigazione al di fuori della tua pagina. Cosa significa? Non lasciare in evidenza link che potrebbero distrarre il visitatore (come ad esempio la navbar di un sito). Se ti sembra un po’ estremo, può essere comunque una buona idea lasciare almeno il logo della tua azienda cliccabile, in modo che porti alla home del tuo sito, oppure dare la possibilità di accedere a ulteriori informazioni sul prodotto/servizio, specie se impegnativo.

Ora la nostra Landing è pronta. Ma è perfetta?

No, purtroppo la perfezione esiste solo nell’Iperuranio, ma quello che possiamo fare è migliorare sempre di più. Non è semplice o immediato, ma monitorando come i clienti interagiscono con la nostra pagina, studiando i dati raccolti, correggendo il tiro e sperimentando nuove soluzioni, otterremo risultati. In questo ci aiutano diversi strumenti, tra cui: l’A/B testing, l’Heat map e Analytics, a cui dedicheremo un approfondimento in un prossimo articolo.