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Visual Storytelling: come rendere significativa l’esperienza del tuo brand
Elena Zini

Non vediamo forme, ma occasioni di interazione

(Riccardo Falcinelli)

Tutto parte da qui: l’esperienza di qualcosa. Ciò che segue, una parola, un gesto, un’immagine, è già raccontare.

Generare narrazioni è un’invenzione recente, ha almeno 200.000 anni; potremmo quasi dire che è parte della nostra umanità. Perciò non dovremmo stupirci se il marketing oggi non si basa più sulle cose che facciamo, ma sulle storie che raccontiamo (Seth Godin). Tutti possiamo raccontare e, grazie a Internet, possiamo ampliare di gran lunga il nostro bacino di potenziali ascoltatori. Pare una buona notizia per chi vuole far conoscere e crescere la propria azienda. Ma se è davvero così allora…

 

Perché emergere è così difficile?

Proviamo a scandagliare il mondo dei Social Network: le persone che si connettono, a livello globale, sono 2,31 miliardi. Ognuno ha la possibilità non solo di creare contenuti, ma di condividerli, commentarli, dando vita a un’infinità di narrazioni secondarie. A proposito: ti è mai capitato di scorrere la bacheca di Facebook o Twitter e poi scordare quello che hai appena letto? Oppure, dopo l’ennesimo Ad non richiesto, di installare compulsivamente Adblock? Se sì, sei in buona compagnia. Di fatto, questi sono meccanismi di difesa: il nostro cervello ci de-sensibilizza per ripararci dalla grandinata di informazioni. Altra conseguenza è l’abbassamento della nostra soglia di attenzione: 8  secondi. Per intenderci, un secondo in meno rispetto a quella di un pesce rosso. Con queste premesse, ritagliare uno spazio per la propria azienda nella mente e nel cuore delle persone sembra un’impresa ardua e, a volte, la frustrazione bussa alla nostra porta.

Ma non ti scoraggiare, una risposta c’è. 

 

Strategia e abilità per rendere significativa l’esperienza del tuo brand

Quando tuo nipote, undicenne super creativo, e il digital manager di un brand prestigioso hanno accesso agli stessi strumenti di comunicazione e di copertura organica nel campo di battaglia dell’attenzione, l’esito sarà deciso da strategia e abilità. (Shlomi Ron – CEO, Visual Storytelling Institute)

È qui che puoi scegliere di fare davvero la differenza: usando l’approccio del Visual Storytelling.

Nel campo del marketing, per Visual Storytelling si intende una strategia che fa leva su narrazioni coinvolgenti, inserendo il tuo cliente nel cuore della storia, rappresentata con un’esperienza visiva emozionante e distribuita efficacemente lungo il buyer’s journey, con l’intento di migliorare la vita dei clienti e portare risultati di business. (Shlomi Ron)

Se ancora non sei convinto, ecco un dato interessante: il 92 % dei consumatori desidera che i brand costruiscano i propri ads come storie (One Spot). E se questo desiderio esiste, significa che a utilizzare questo metodo (per ora) non è la maggioranza. Ecco perché rappresenta un’opportunità per distinguerti dalla massa.

Ora sei pronto a immergerti nel mondo del Visual Storytelling? Partiamo.

 

Come creare contenuti coinvolgenti attraverso il Visual Storytelling

Abbiamo selezionato per te tre dei principi fondamentali per potenziare l’interazione tra i tuoi clienti e il tuo brand.

1) Il mio nome non è Spettabile Cliente

Metti al centro le persone. Ogni utente interagisce con i tuoi contenuti in modo personale: dagli l’opportunità di sentirsi l’eroe della tua storia. Un listino prezzi informa ma non ci trasforma. Non puntare a vendere il tuo prodotto, ma fanne assaporare l’esperienza. Mostra i vantaggi, il valore che esso porterà nella vita di chi lo sceglierà.

Facciamo un esperimento: che sensazione provi di fronte a un pacchetto di fazzoletti? Già. Ma se invece…

Due bambini. Andrea gioca al parco, ma cade, si fa male e piange. Marco, che se ne stava sulle sue, si avvicina, gli porge un fazzoletto e lo aiuta a rialzarsi. Andrea, sorpreso, accetta e si calma. Anni dopo, Marco si trova in una situazione difficile, sconfortato da un fallimento. Anche se non sta piangendo, Andrea gli porge un fazzoletto, lo stesso gesto che li ha resi amici.

In poche immagini ecco che il nostro pacchetto di fazzoletti diventa molto di più: un simbolo attraverso cui esprimere gentilezza, presenza, resilienza, il prendersi cura. Guarda caso, questi potrebbero essere proprio i valori del brand. 

2) Ascolta e comprendi i bisogni del tuo pubblico

In ogni storia che si rispetti, c’è l’elemento del conflitto: il nostro eroe deve fronteggiare un problema. Il conflitto non è fine a sé stesso, ma può diventare occasione di cambiamento; mette in discussione il vecchio paradigma e ci spinge a cercare soluzioni diverse, accompagnandoci verso una nuova identità. Rispondere ai bisogni e ai problemi delle persone è importante per creare un legame di fiducia. Puoi chiederti: “Che problema risolve il mio prodotto? Cosa lo rende interessante per il mio pubblico? Quale bisogno vuole soddisfare?”

Il climax della tua storia diventerà la tua call to action: il passo decisivo dell’utente verso la nuova identità di cliente.

3) Dà valore all’autenticità

Essere sinceri sui nostri valori, ma anche sui nostri limiti e insuccessi significa esporsi, essere vulnerabili. È un rischio? Certo. Ma è anche un tassello importante alla base di una relazione personale profonda. Significa che ci mettiamo in gioco e questo, implicitamente, passa la palla a chi fruisce i nostri contenuti, suscitando coinvolgimento. Se la tua storia sarà autentica, risuonerà in chi legge e la risposta emotiva sarà genuina: la tua storia diventerà la loro storia.

BONUS: privilegia la semplicità e crea contenuti subito riconoscibili e comprensibili, meglio se visuali.

  

Infine, Visual Storytelling è molto più che scegliere belle immagini.

Presuppone una pianificazione seria, calibrata sul  pubblico di riferimento, che prenda in considerazione il linguaggio e i canali più adatti a raggiungerlo, partendo dall’identità del brand e dei valori che vuole trasmettere. Solo attraverso tutti questi passaggi potremo creare un mondo condiviso con chi, per caso o per necessità, entra in contatto con la nostra realtà.

Alla fine, il nostro obiettivo è rendere quegli otto secondi di attenzione indimenticabili e far sì che si traducano, per mano delle persone che ne fanno esperienza, in un’azione di qualità lungo il customer journey.